Salutiamo con grande entusiasmo ed estremo favore il ritorno di un ministero con portafoglio dedicato al Turismo. Una incredibile lacuna che ha caratterizzato dall’ormai lontanissimo 1993. Auguriamo di cuore un buon lavoro all’Onorevole Massimo Garavaglia, auspicando che riesca ad operare con concretezza ed efficacia individuando soluzioni ed interventi in grado di permettere agli operatori di sfruttare questo periodo di stop forzato per rinnovare le loro strutture e per gettare le basi per la futura ripartenza che dovrà vedere il sistema paese remare nella stessa direzione e con il comune obiettivo di riportare il Belpaese ai vertici del turismo mondiale.

«Sin dai primi giorni della pandemia abbiamo rivolto un appello per mettere le strutture alberghiere a disposizione delle autorità – sottolinea il presidente di Confimprese Turismo Italia Giuseppe SarnellaGli operatori del settore lo hanno subito raccolto, ma purtroppo così non è stato da parte delle istituzioni. Le nostre lettere inviate alla Protezione Civile, al Commissario Straordinario e al ministero della Salute non hanno ricevuto nemmeno un risposta di cortesia. Siamo convinti che il nuovo ministro per il Turismo Garavaglia avrà un atteggiamento più orientato alla condivisione, solo lavorando tutti insieme si può riuscire ad affrontare e contenere i danni di questa drammatica crisi e trovare le soluzioni più adeguate per lanciarci con ottimismo sulla luce in fondo al tunnel».

Tra le proposte che Confimprese Turismo presenterà al nuovo ministro l’adozione di misure di sostegno e di stimolo che permettano agli operatori di reperire e destinare fondi per investire nella ristrutturazione delle loro strutture. «A breve ci renderemo conto della straordinaria occasione che abbiamo perso – aggiunge il presidente Sarnella- Ci pentiremo amaramente di avere avuto strutture alberghiere forzatamente chiuse per oltre un anno senza intervenire per effettuare interventi di miglioramento e adeguamento».

Confimprese Turismo ha lanciato anche altre proposte, tutte molto concrete e che non richiedono lo stanziamento di fondi ingenti e che auspica possano essere accolte e sostenute dal nuovo ministero. Ha registrato un consenso unanime quella di togliere dalla polvere dei magazzini in cui sono relegati gli innumerevoli piccoli reperti archeologici per esporli, con le dovute cautele, negli alberghi di alta qualità, come brillantemente realizzato per la nuova stazione della Metro C. «Roma potrebbe essere l’unica metropoli al mondo in cui dormire in una stanza che ospita un vero reperto archeologico. Coinvolgendo le Sovraintendenze, le Scuole di Restauro e contenendo la burocrazia il tutto si potrebbe realizzare in tempi molto brevi e rappresenterebbe una straordinaria operazione di marketing strategico per rilanciare il turismo di qualità».