IN EUROPA 12 MILIONI DI ARRIVI
Le stime del numero di turisti cinesi in Europa sono piuttosto discordanti, poiché il turista viene conteggiato ogni volta che entra in un nuovo Paese. Ad ogni modo le stime ufficiali oscillano intorno ai 12 milioni di turisti cinesi che arrivano in Europa.

IN ITALIA 3 MILIONI DI ARRIVI E 5 MILIONI DI PERNOTTAMENTI 

Per quanto riguarda l’Italia si stima ragionevolmente un valore attorno a 1,5 milioni. Valutando però i pernottamenti nel nostro Paese, il dato di riferimento è superiore ai 5 milioni. Può quindi risultare estremamente utile analizzare anche altre prospettive, considerando un dato molto concreto, quello relativo alle richieste di visto. Secondo il MAECI nel 2018 c’è stato un aumento del 15%, collocando l’Italia al secondo posto dopo la Francia. Secondo una ricerca dell’Ufficio Studi dell’ENIT su dati Eurostat, si contano invece nel 2018 tre milioni di arrivi e 5 milioni di presenze di turisti cinesi in Italia, che farebbero del nostro paese la prima destinazione in Europa.

GRANDE MARGINE DI MIGLIORAMENTO 

Ma il margine di miglioramento del flusso dei turisti cinesi verso l’Italia resta ancora e decisamente notevole. Secondo i dati del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, nel 2018 infatti il numero totale di turisti cinesi all’estero ha raggiunto la notevole cifra di 149 milioni (+14,77%) anche se escludendo dalle destinazioni Hong Kong, Macao e Taiwan, il dato sui viaggi all’estero si riduce a circa 71 milioni.

IL TURISTA CINESE SPENDE OGGI IL DOPPIO DI UN AMERICANO: MEDIAMENTE 2.000 $ 

Agency China, nel rapporto “2019 China Tourism Trend Predictions”, indica che nel 2018 le spese complessive (comprensive di soggiorno e viaggio) per i turisti cinesi all’estero sono state di 288 miliardi di dollari, quasi un quarto del totale globale. La stessa fonte riporta che la spesa media per viaggio si è attestata a 2.000 dollari, tra le più alte per i turisti internazionali.

ITALIA PRIMA DESTINAZIONE IN EUROPA OCCIDENTALE 

La Russia è l’unica nazione europea nella top ten e seconda non asiatica insieme agli Stati Uniti, mentre l’Italia, al dodicesimo posto, è la prima destinazione in Europa occidentale. Nel complesso l’Europa si posiziona al secondo posto dopo l’Asia tra le destinazioni più visitate nell’anno del turismo Europa-Cina.

COME MUTANO I COMPORTAMENTI DEL TURISTA CINESE

A mutare sono anche i comportamenti dei turisti cinesi in vacanza all’estero. In un articolo su Global Times Dai Bin, Direttore del CTA, descrive una maggiore ricerca di qualità e di esperienze: secondo un sondaggio crescono le spese per i pasti, le strutture ricettive e le attività culturali e di intrattenimento, che rappresentano, rispettivamente, il 14%, il 21% ed il 24% del totale dei consumi complessivi. Il turismo cinese si sta quindi trasformando: la ricerca di qualità e di esperienze locali, come musei, teatri e ristoranti, si sta sostituendo all’occasione di shopping, in precedenza la principale attività dei turisti cinesi all’estero. Cambiano anche le modalità di viaggio: Wex Inc., basandosi su dati Cotri e su un report McKinsey & Company, indica una crescente preferenza per i viaggi indipendenti non organizzati e privi di guida. Nel 2018 hanno costituito il 26,8% del totale, in netta crescita rispetto al 20,7% del 2017, diventando così la seconda opzione dopo i viaggi di gruppo.

QUANDO INCIDONO LE PROCEDURE: VISTI, IL CASO SERBIA

La costante crescita dei turisti cinesi all’estero è dovuta anche alle semplificazioni nelle procedure di ingresso da parte di Paesi esteri, che hanno costituito uno dei fattori trainanti per l’aumento di turisti cinesi verso nuove destinazioni. È il caso per esempio della Serbia, che ha attuato una politica di attrazione dei turisti cinesi permettendo l’accesso senza visto. Per questa ragione gli arrivi sono raddoppiati tra il 2017 e il 2018 e oggi la Cina costituisce la seconda origine dei turisti stranieri in Serbia dopo la confinante Bosnia-Erzegovina. 

A partire dal 2015 l’Italia ha avviato il rilascio dei visti per turismo individuale e per affari in 36 ore dall’arrivo del passaporto in Consolato: tale trattazione delle domande di visto ha contribuito all’attrazione di flussi turistici cinesi verso il nostro Paese. Al fine di facilitare ulteriormente le richieste di visto, nell’aprile 2016 sono stati aperti nuovi centri visti in outsourcing, per un totale di 15 in tutta la Cina. Compatibilmente con gli standard fissati dalla normativa Schengen, la rete diplomatico-consolare italiana in Cina agevola la rapida ed efficiente trattazione delle domande di visto presentate dai turisti cinesi.

ROMA E MILANO NELLA TOP 10 DELLE METE EUROPEE 

Il traffico aereo Cina-Italia ha registrato negli ultimi anni un incremento medio intorno al 10%.  Roma, Firenze e Venezia sono le mete preferite dai turisti cinesi, il 63,5% del totale dei visitatori cinesi in Italia ha infatti pernottato nel Lazio, in Toscana e nel Veneto. Per quanto riguarda le città più visitate, 9 su 10 si trovano in Asia, con la sola eccezione di Mosca, che ha beneficiato delle attenzioni dovute ai Mondiali di Calcio. Prendendo in considerazione il “Market Research Report on Chinese Outbound Tourist (City) Consumption (2017-2018)” pubblicato da IPSOS e World Tourism Cities Federation, Londra, Parigi e New York guidano la lista delle destinazioni a lungo raggio. L’Italia riesce a essere presente con due città nelle prime dieci, posizionando Roma e Milano proprio al nono e al decimo posto.

PROFILO E PROVENIENZA: IN CRESCITA I GIOVANI E ORA ARRIVANO ANCHE DALLA PROVINCIA 

Analizzando il profilo e la provenienza dei turisti cinesi, il già citato “2018 Outbound Tourism Big
Data Report” rivela una riduzione del peso delle donne rispetto al 2017, da 59% a 52%, pur
mantenendo la maggioranza. Si rafforza, invece, il ruolo dei giovani, con la generazione nata negli
anni Ottanta che vale da sola il 29%, quella nata negli anni Novanta il 18% e addirittura i nati dopo
il 2000 il 13%. È interessante osservare anche le provenienze dei turisti cinesi. Infatti, l’apertura di
centri per l’ottenimento dei visti al di fuori delle maggiori città costiere e di nuovi collegamenti aerei
ha aperto al turismo internazionale anche le province più interne. Si conferma così la tendenza che
vede le città principali ai primi posti come origine dei turisti cinesi, ma con un costante
ampliamento della platea di viaggiatori anche nelle province più interne.